Un hacker come amico - Cyberpedia: Professionisti del rischio informatico
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Cosa c’è dietro alle azioni di un criminale informatico?  Ho guardato nella testa di un hacker.
Ecco cosa ci ho trovato.

Non è mai saggio generalizzare quando si parla di personalità. Gli individui sono complessi, e hanno sempre molteplici motivazioni. Perciò è sostanzialmente sbagliato fare illazioni senza avere abbastanza dettagli. Ma in questo caso è diverso: i dettagli li ho.

Oltre ad avere un hacker come (ex) amico, ho passato molto tempo a stretto contatto con diversi appartenenti alla categoria. Li ho visti esultare dopo avere violato un rete, ho assistito ai loro screzi con parenti e amici, mi sono stupito di come alcuni sentissero un forte senso di colpa. Ebbene, posso dirti con sicurezza che le personalità di questi individui hanno tratti in comune, eccome. Se vuoi starne lontano, come io ti consiglio, è importante capire come pensano. Vedrai che non c’è granché di cui avere paura. Ecco la mia esperienza:

Non hanno empatia

Hanno una scarsa o nulla considerazione degli altri. Semplicemente, agiscono come se il disagio e la sofferenza derivanti dai loro crimini informatici non esistesse, o non gli importasse. Alcuni di loro vantano una presunta “etica”, spostando la mira su enti governativi o multinazionali, ma è solo un maldestro tentativo di lavarsi l’anima.

Hanno famiglie disfunzionali

I rapporti familiari sono spesso compromessi. Genitori, partner e figli sono costantemente relegati in secondo piano. Se ne dimenticano per giorni interi, presi come sono dall’unica soddisfazione che trovano davanti a un terminale.

Si ritengono vittime

Identificano spesso governi, minoranze, istituzioni o multinazionali come causa dei loro mali. Alcuni esibiscono con orgoglio una confusa ideologia filo-razzista. Sono incapaci di ammettere la propria responsabilità quando commettono errori. Invece di guardare la realtà con occhi obiettivi, preferiscono indugiare in un indistinto odio terapeutico.

Agiscono per rivalsa

Quando riescono a violare un sistema informatico, provano un senso di potenza e importanza, che va a compensare temporaneamente il disagio che provano nella vita reale. A volte mi hanno descritto la sensazione come una dipendenza.

In un’occasione ho assistito di persona nientemeno che alla violazione di un server Dropbox. Chiesi:

  • “cosa ne farai di questi documenti?”
  • “nulla, ma è divertente”

Sei in pericolo?

Forse avrai sentito la citazione “l’unico computer sicuro è un computer spento”. Sarà anche vero in linea teorica… ma nella vita di tutti giorni, detto tra noi, è una stupidaggine. Con i dovuti accorgimenti, scoprirai che non solo è possibile raggiungere un elevato grado di sicurezza informatica, ma che è assolutamente alla tua portata.

Ricorda: gli hacker non sono onnipotenti, e tu non sei inerme.

Se accade il peggio

Un attacco informatico, sia a casa che al lavoro, è una spiacevole possibilità. Che si tratti di ransomware, phishing, o una banale perdita di dati, ci fa sentire violati e impotenti.

Se ti è capitata una situazione del genere, non prendertela troppo con te stesso. In fondo non sei tu il colpevole. La buona notizia, però, è che puoi fare qualcosa: qualora malauguratamente non ti sia possibile rimediare, puoi imparare a difenderti.

Conoscenza, prevenzione e buone abitudini sono fondamentali. Vediamo come applicarli.

A casa

Per un comune utilizzo home/home-working, queste semplici azioni sono più che sufficienti:

  1. Fai sempre un backup periodico dei tuoi documenti. Se non lo fai, potresti rimpiangerlo. Per esempio, puoi sincronizzare i tuoi documenti importanti nel cloud.
  2. Installa un buon antivirus. Ce ne sono diversi a buon mercato.
  3. Non aprire email (e allegati soprattutto) di cui non conosci la fonte. Resisti alla curiosità quando ricevi file tipo fattura.xls o prenotazione.pdf.zip.
  4. Non installare programmi di provenienza dubbia.
  5. Mantieni aggiornati il sistema operativo e i software, anche se richiede tempo.

In azienda

Qui è un pelino più difficile, ma a maggior ragione quando si parla di business la sicurezza non può essere trascurata.

  1. Adotta infrastrutture tecnologiche solide. Server e reti non si possono improvvisare.
  2. Assumi personale qualificato per la gestione delle infrastrutture. Il gioco vale assolutamente la candela.
  3. Investi in formazione. Non si nasce con la cultura della sicurezza, la si impara.

In conclusione

Un hacker è una persona qualunque, forse con più problemi del solito.

Pur rappresentando un reale pericolo, non sono invincibili come i film hollywoodiani ci hanno abituato a immaginare.

Puoi difenderti, ed essere al sicuro, se segui questi pochi concetti chiave: conoscenza, prevenzione e buone abitudini.

Foto credits di Pete Linforth

Giovanni Rauzino
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