Scareware: quando gli antivirus nascondono software dannosi
La tecnologia ti può accompagnare in milioni di mondi diversi, sconosciuti, sommersi che ti possono cambiare letteralmente la vita. Essa possiede qualità positive e negative: dipende da che uso ne fai.
Per le persone che utilizzano i dispositivi elettronici e masticano il linguaggio un tempo considerato per i “nerd” questo è un argomento che è ormai superato. Per i neofiti, argomenti come malware, antivirus, software dannosi, hardware, scareware possono non risuonare nei loro vocabolari. A volte anche sapere che cosa vuol dire scareware o malware può non bastare.
Ad esempio, parlando di programmi software e antivirus, più o meno sappiamo che viene utilizzato per prevenire il contagio di un virus anche se non sappiamo come funziona.
Conoscere nozioni come scareware può essere importante. Ancor di più è utile sapere cosa fa lo scareware, in quanto nella maggior parte dei casi ci permette di attivarci all’azione, per potenziare eventuali falle di sicurezza.
Scareware è una parola inglese che è composta da due parole: “scare” che significa paura e “ware” che vuol dire merce. Ware è un vocabolo usato molto come abbiamo già visto in termini come software, hardware, malware ecc.
Gli scareware sono dei malware e programmi dannosi che se installati sul proprio computer o su dispositivi mobili possono compromettere la sicurezza del sistema. La presenza di un malware nel computer può toccare i nostri dati sensibili, il funzionamento dei nostri dispositivi, creando problemi di sicurezza e rubare i nostri soldi dalla carta di credito.
I criminali informatici di cui parliamo sono conosciuti per i più con l’appellativo di hacker. Gli hacker cercano di sabotare il sistema operativo per molte ragioni, ma oggi andiamo ad analizzare una parte di coloro che sviluppano questi malware per guadagnare.
Questi hacker sono grandi esperti in tecniche di marketing scorretto e attuano tutte le migliori strategie di ingegneria sociale, necessarie per conquistare la fiducia ed entrare in relazione con le persone.
Per capirlo fino in fondo, partiamo da una definizione del marketing inteso come:”il processo che, a partire da una serie di obiettivi aziendali di medio-lungo termine e attraverso una fase preliminare di diagnosi della domanda e della concorrenza, arriva ad individuare i bisogni e le esigenze degli attuali e dei potenziali clienti e a stabilire le azioni più opportune per soddisfarli, con reciproco vantaggio per i clienti e per l’impresa.
Quindi in un certo qual modo conoscono le persone e lo fanno agendo sui loro bisogni, in particolare il bisogno di protezione dirigendosi verso una delle nostre emozioni primarie: la paura.
Da diverso tempo, più o meno dagli anni 2000 fino ad ora, lo studio dei nostri hacker verso gli utenti che utilizzano i dispositivi elettronici è sempre più accurata. Le pubblicità dei vari media hanno contribuito al movimento del mercato mostrando come si crea il bisogno e come soddisfarlo.
Internet ha alimentato la condivisione dei dati e con l’approdo di Facebook per gli esperti di internet è risultato più semplice controllare le preferenze degli utenti.
Sapere cosa piace agli utenti è un vantaggio per un marketer e sapendo questo diveniamo tutti delle vere e proprie prede. Bisogna però capire che tipo di preda vuoi essere.
Esistono sostanzialmente 2 tipi di prede:
C’è un dettaglio che accomuna tutte le prede: la paura. Quest’emozione è fondamentale per la nostra esistenza perché ci protegge, ci nasconde e ci motiva all’attacco.
La paura a volte gioca brutti scherzi e anche se razionalmente alcune dinamiche le capiamo e le sappiamo gestire nel migliore dei modi, in circostanze in cui si è sotto pressione possiamo sbagliare, farci prendere dal momento e dai dubbi.
La gravità delle conseguenze di quelle decisioni dipendono, se siamo o no prede informate.
Alcune delle trappole in cui si può accidentalmente cadere, navigando sui siti web, prendono spunto dalle nostre paure.
Durante la visione di un film o di una pagina web, in alcuni casi improvvisamente, ci arrivano sullo schermo del pc. Una o più finestre pop up con un avviso ci impone di prendere dei provvedimenti, invitandoci calorosamente a scaricare il programma “giusto” per eliminare una minaccia dal dispositivo.
All’interno del messaggio spesso vi è una frase tipo: ”Attenzione!! Il tuo pc è stato infettato e se non scarichi un antivirus perderai tutti i tuoi dati.”
In quel momento, decidere di cliccare sul pulsante per scaricare l’applicazione dell’antivirus, non potrà che peggiorare la situazione. Dopo aver ricevuto l’antivirus, che effettuerà un finta scansione, l’antivirus “impostore”, chiederà di completare la protezione del dispositivo pagando l’abbonamento. Se paghi, in seguito all’inserimento dei dati della carta, beh amico mio… sei fregato, sei in trappola!
Come possiamo difenderci dallo scareware?
Come dicevamo in precedenza, bisogna scegliere che tipo di preda essere. Di sicuro, essere informati è il primo passo.
Elenchiamo cosa fare:
Sia chiaro, non si eliminano questi file dannosi con 4 moine. La prevenzione è il primo difensore, ma per rimuovere le indicazioni sono poche, ma efficaci.
Partendo dal presupposto che alcuni virus sono in grado di nascondersi dagli antivirus, a volte un antivirus non è in grado di proteggerci.
A volte serve l’aiuto di un esperto.
In poche parole: