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Solo pochi anni fa era impensabile. La cybersecurity sta viaggiando alla velocità della luce e di fianco a loro viaggia l’internet “oscuro”. La loro corsa è interminabile che spazia da principi malsani alla pura passione, per la tecnologia. Ci si pone dietro ai tasti di un processore e si naviga in mondi che per molti di noi non sono nemmeno immaginabili.
È vero, non sono immaginabili. Chi di voi riuscirebbe a inventare un virus? E ancora, chi riuscirebbe ad accedere al pc di un’altra persona dall’altra parte del mondo? Chi di voi è in grado di riprodurre le sembianze di un personaggio televisivo o famoso (Mark Zuckerberg, Donald Trump) e di modificarne le parole, il messaggio?
Oggi parleremo di un argomento che suscita e susciterà sempre più interesse: il deepfake (video falsi) e l’intelligenza artificiale che sta dietro questo. Un argomento che ci potrebbe, se vista in ottica positiva, cambiare il nostro pensiero critico.
Una volta un professore in università ci disse durante una lezione di storia contemporanea: “dubitate, siate critici, perché il mondo fa emergere e fa nascondere la verità. Ognuno ha la sua. Dubitate dei giornali, dei telegiornali, dei libri, delle interviste, dei video perché c’è sempre un modo per modificare… Mettete a confronto le opinione e andate alla ricerca della verità.”
Non dovete subirla, la tv. Possono modificare le immagini e i suoni davanti ai vostri occhi.
Che cos’è il deepfake?
Il termine deepfake è un termine neonato. È stato coniato nel 2017 ed è il nome di una tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale (artificial intelligence). Questa nuova tecnica viene adoperata dagli esperti smanettoni per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini originali tramite una tecnica di apprendimento automatico, conosciuta come rete antagonista degenerativa. Un deep fake potrebbe a sua volta essere la base di una fake news.
Tratti psicologici
Per dare un’idea di chi potrebbe compiere questi crimini il nostro immaginario collettivo corre a prelevare l’immagine di un nerd a modi Bill Gates, incappucciato e che non dorme per creare la sua arma di potere. Potrebbe essere questo l’identikit? Sì, potrebbe, ma dietro a tanta tecnologia si può ipotizzare anche a un’entità con una grande disponibilità economica, una grande azienda, uno stato.
L’immaginazione è sicuramente una grande prerogativa per il criminale informatico di cui ci occupiamo.
La costruzione di questo genere di crimine informatico lascia presupporre che, quando è fatto per far del male o con l’intento di infastidire, potrebbe essere compiuto da una persona fragile, che fatica a gestire i limite del proprio maschile.
Potrebbe essere racchiuso nella categoria di persone che, con delle strategie disfunzionali, cercano di attirare l’attenzione, scappando e scomparendo dalle autorità (in questo caso ad esempio la polizia postale) e in alcuni casi con l’obbiettivo profondo di farsi scoprire: per confermare ed essere riconosciute come persone di grandi qualità.
Chi potrebbe essere colpito dal deepfake
Attualmente le persone colpite sono quelle persone facilmente riconoscibili come VIP, sportivi, personaggi famosi o politici. Su YouTube ci sono molti video che danno un esempio di come alcuni video possono essere modificati.
In questi momenti risuonano le parole del mio professore in università.
Ora con l’avvento dei social network e dei molti video che si pubblicano, il pericolo è un po’ esposto a tutti. Nel mondo dei porno, ad esempio, il deepfake è molto utilizzato, proprio per immaginare film o video di attrici e attori che compiono atti sessuali che in realtà non hanno mai commesso. Una reazione di riflesso è un altro reato, che è una conseguenza del deepfake, ovvero il revenge porn.
Come prevenire un attacco di deepfake
Si sa, la prevenzione è un’ottima freccia nella nostra faretra. La prevenzione ci permette di tutelare la nostra immagine o anche quella delle persone a noi care, e sì, anche di quelle meno care, poiché presumo sia un pensiero comune quello di ritenere che un reato simile non è auspicabile a nessuno.
Rubare l’identità, rubarne la voce, la comunicazione non verbale, per modificare il messaggio che inviamo è una questione profonda. Deepfake infatti sta a significare letteralmente proprio questo: profondo falso.
In questo periodo storico però è complicato avere delle prevenzioni pratiche, ma proviamo a sviscerarne qualcuna:
- Quando fai dei video e li pubblichi controlla il suo corso. Controlla su quale social lo invii, ed evita siti non protetti.
- Evita di pubblicare video di minori.
- Sii giudizioso nel pubblicare video che potrebbero essere compromettenti ai fini etici e morali.
Se hai qualche altro accorgimento e consiglio, saremo lieti di accoglierlo e di condividerlo a nostra volta.
Come rimuovere l’attacco
Se trovate un video in cui vi accorgete che c’è stata qualche modifica, avvisate le autorità. La polizia postale andrà direttamente alla ricerca del colpevole. Se ad esempio il video incriminato è stato pubblicato su YouTube, Instagram, Facebook o altri social potete chiamare l’amministrazione e denunciarne il fatto.
Conclusione
Il fenomeno deepfake è sicuramente uno di quei movimenti da monitorare. In futuro se ne parlerà perché potrebbe essere una tecnica che potrebbe creare confusione e diversi grattacapi. Meditate gente, meditate. Cerchiamo di essere critici e attenti cercando il nostro equilibrio nella tecnologia.
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