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30 Aprile 2020L’honey trap (trappola del miele) è una pratica investigativa, ma può rappresentare anche un crimine informatico, che si serve di professionisti, uomini o donne, che fungono da esca per creare relazioni romantiche e/o sessuali allo scopo di ricavare informazioni, dati o prove da persone comuni, politici o persone di rilievo. La trappola di miele è costruita con l’intenzione di colpire il bersaglio coinvolto in questa relazione romantica e/o sessuale.
La relazione può essere creata allo scopo di raccogliere del materiale (scattare foto, registrare video o audio incriminanti, proporre appuntamenti in hotel) da usare nel ricatto.
Caratteristiche psicologiche dietro la costruzione di una trappola di miele
La trappola del miele (Honey trap) è in genere preparata da un professionista o da un gruppo di persone nei confronti di una vittima che possiede le risorse o le informazioni ricercate.
Il “trapper”, ovvero colui che prepara la trappola, cerca di attirare il bersaglio in una falsa relazione (che può includere o meno un reale coinvolgimento fisico) necessaria per raccogliere informazioni o influenzare lo stesso attraverso il ricatto o la manipolazione.
La trappola spesso non si ferma una volta raggiunto l’obiettivo. In molti casi infatti, può protrarsi per lunghi periodi di ricatto, in cambio di informazioni riservate dell’azienda o di denaro.
Modus operandi di un trapper
Ma come si costruisce una trappola di miele?
Una donna giovani, carina e di mezza età, può scegliere di contattare attraverso i social media, in particolare Tinder, WhatsApp e Facebook Messenger, una persona identificata come il bersaglio. Di solito si aggancia ad una foto, facendo leva sul bisogno di piacere, di apprezzamento o di stima. Lancia quindi un commento alla foto di un soldato, di un medico o anche di una persona scelta (es. “grazie per il supporto che ci dai”, “Con te siamo in buone mani”)
Inizia quindi un primo scambio via chat, dove ci si inizia a conoscere. Spesso il trapper usa nomi e contatti falsi o carte SIM registrate con nomi fittizi.
E’ così che si inizia a creare una relazione a distanza e si costruisce un clima la fiducia con la vittima, che via via si va intensificando.
A quel punto il trapper può scegliere di approfondire la relazione iniziando con messaggi più intimi. E’ in questi casi che passa su altre piattaforme WhatsApp, e-mail, o usando messaggi di testo e telefonate, ecc. Se la relazione procede, il trapper procede con l’incarico e può quindi fissare un appuntamento dal vivo o in caso contrario terminare l’operazione.
Se la relazione procede, ad un certo punto, il professionista donna o uomo inizia a chiedere soldi costruendo una falsa storia. Potrebbe quindi affermare di essere in crisi finanziari, o fare una proposta commerciale oppure fare un ricatto.
Una volta terminata l’indagine, il trapper interrompe ogni forma di comunicazione e sparisce.
Chi può essere il bersagli dell’Honey trap
Spesso il trapper è di sesso femminile e agisce nei confronti di una vittima maschile. Ma una trappola può essere costruita anche da un uomo.
I bersagli, invece, possono essere uomini d’affari (manager d’azienda, amministratori, etc.), politici, personaggi famosi, soldati spiati dall’intelligence per ricavare dati e informazioni, o anche gente comune. In alcuni casi, infatti, i trapper sono investigatori privati ingaggiati da mogli, mariti o amanti. Questi vengono chiamati quando si sospettano i partner e si vogliono raccogliere prove o testarne la lealtà.
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