Lo shitstorm: tempesta di messaggi negativi in arrivo
Immaginatevi di voler postare una foto sulla vostra pagina social. Una semplice foto per interagire con i vostri contatti, qualcosa che siete abituati a fare probabilmente molto spesso. La abbellite con qualche filtro e cliccate invio. Attendete le reazioni dai vostri seguaci, nella speranza di ricevere qualche complimento. Eppure, stavolta accade qualcosa di diverso dal solito, la foto non riceve i commenti che vi aspettavate. Nel giro di pochi istanti ricevete solo commenti negativi da persone sconosciute. Uno dopo l’altro, in una escalation di commenti sempre più aspri, più aggressivi e violenti. Immaginatevi il disorientamento e l’incredulità perché non avevate la minima idea che poteste essere i protagonisti di una vera e propria gogna mediatica, al centro di insulti disumani e crudeli. Motivo? Nessuno.
Vi è mai capitato? Spero per voi di no.
Se sì, siete stati vittima di uno shitstorm.
Il fenomeno dello shitstorm (traduzione letterale volgare “tempesta di merda” o “tempesta di escrementi”) è una pratica organizzata online che consiste in una tempesta di insulti, di commenti negativi e offensivi nei confronti di una persona, un gruppo o più ampiamente di un’azienda. La peculiarità che caratterizza uno shitstorm è la crudeltà dei commenti, estremamente brutali e senza alcun filtro e la istantaneità di esecuzione, che porta ad una diffusione virale dei commenti in modo rapido e veloce, innescando una reazione a catena.
Nasce da Facebook per poi successivamente approdare anche in altri social network, soprattutto Telegram, dove è possibile creare chat segrete che si autodistruggono dopo un tempo definito, lasciando nessuna traccia.
Lo shitstorm viene associato anche al furto di profili amministratori di un gruppo bersaglio, allo scopo di prenderne il controllo e pubblicare post offensivi, violenti e denigratori. Il risultato è la perdita di tutti i seguaci e la fine del gruppo.
In entrambe le situazioni l’obiettivo comune è sicuramente la distruzione.
Il fenomeno collettivo agisce sulla base di una serie di caratteristiche psicologiche tipiche delle dinamiche di gruppo:
Lo shitstorm, purtroppo, è un fenomeno che può colpire tutti. Accade a persone o enti con grande popolarità, proprio perché seguiti da un vasto pubblico in costante monitoraggio e attesa della prima mossa sbagliata per attaccare. Ma non adagiatevi troppo negli allori, gli shitstorm di aziende o personaggi famosi fanno semplicemente più eco, non vuol dire che si debba sottostimare il fenomeno.
Non credo di dovervi spiegare come accorgersi di essere una preda in pasto a dei leoni affamati.
Tuttavia, alcune rare volte, potrebbero esserci dei segnali d’allarme prima dell’esplosione. Ad esempio, nei casi di aziende si potrebbero notare dei commenti sporadici negativi relativi ad alcuni prodotti. Sia chiaro, i commenti negativi relativi all’insoddisfazione del cliente ci sono e ci saranno sempre. Ma analizzare quei commenti e contattare gli utenti potrebbe rivelarsi utile per capire se la finalità era comunicare realmente la delusione o se c’era dell’altro.
Sono state individuate tre fasi che contraddistinguono il fenomeno:
La viralità e la velocità della situazione sono fattori che non aiutano. Immaginatevi quanto possa essere difficile segnalare o bloccare ogni singolo utente.
Tuttavia, è utile mantenere i nervi saldi e non farsi sopraffare dal panico. Non prendetevi tutto il carico di ciò che sta accadendo, ricordatevi di essere vittime e di non avere colpe.
Se state subendo uno shitstorm sul vostro profilo personale di Facebook ad esempio potete bloccare i commenti. Questo consiglio invece potrebbe non rivelarsi utile nel caso di un’azienda, dove invece la censura potrebbe essere valutata come una vittoria dei carnefici. Lasciare visibili i commenti denigratori potrebbe proprio servire per dimostrare l’assurdità dell’accaduto. Quindi l’azienda può far leva sulla comunicazione con i propri clienti e spiegare l’accaduto apertamente.
Infine, vale sempre la regola del saper comunicare: raccontare onestamente l’accaduto non potrà mai danneggiarvi, non abbiate paura.